Non si tratta né di storytelling né di content marketing, è qualcosa di più. Non si limita alla descrizione di un brand per scopo unicamente conoscitivo e neanche alla trasmissione di messaggi finalizzati alla vendita, ma si focalizza su informazioni specifiche e approfondite. Definiamo così il brand journalism: un incontro fra strategie di marketing e tecniche giornalistiche volto a raccontare la storia di un’impresa attraverso contenuti interessanti, informativi, chiari ed esaustivi.
Un esempio di brand journalism in Italia
Il brand journalism nasce dalla necessità di distinguersi in un mercato sempre più saturo, dove le offerte delle imprese sono simili tra loro e in cui non è più sufficiente valorizzare il prodotto attraverso i tradizionali messaggi pubblicitari.
Anche se può sembrare una recente strategia di comunicazione, il giornalismo d’impresa risale al 1895, quando John Deere pubblicò “The furrow”. L’azienda agricola è stata capace di raccontare di sé e dei suoi valori attraverso un magazine che ancora oggi attira 2 milioni di lettori in tutto il mondo.
Passando ai giorni nostri si possono citare ad esempio il magazine di Sorgenia sulle energie rinnovabili che ha il fine di avvicinare il lettore al tema dell’energia e della salvaguardia dell’ambiente, o ancora il portale online italiani.coop, portale di Coop in cui vengono indagati i consumi, gli stili di vita, i trend dei consumatori.
Cosa non deve mancare per un corretto brand journalism
La tecnica del giornalismo d’impresa ha il principale vantaggio di creare una comunicazione informativa (e non autoreferenziale) tra brand e utente. Questa tecnica, infatti non deve essere usata per mettere in evidenza un bene o un servizio, ma deve raccontare l’azienda e il mondo che la circonda. Possiamo riassumere così: non è pubblicità, ma informazione.
Per mettere in pratica il brand journalism è fondamentale:
- la rilevanza dei contenuti, al fine di creare customer engagement, ovvero la relazione di fiducia con il consumatore;
- adottare una comunicazione diretta;
- aumentare la notorietà, con la costruzione di contenuti autorevoli e attraenti raccontati da uno storytelling con un taglio giornalistico;
- considerare il brand journalism parte della strategia di comunicazione aziendale;
- creare un piano editoriale da seguire fedelmente.
L’azienda deve saper parlare di sé
È importante che l’azienda adotti un “punto di vista personale”, che costruisca un registro linguistico proprio e – allo stesso tempo – professionale. Deve trasparire passione perché il fine numero uno è “lasciare qualcosa”. Nel brand journalism, infatti, l’azienda si propone di raccontare la propria storia e la propria prospettiva nel settore di riferimento.
Una strada da percorrere, che nel lungo periodo può dare rigogliosi frutti.