Il Natale ogni anno si snoda tra riti famigliari, simboli e tradizioni, tra cui un peso non irrilevante hanno quelle alimentari.
A ormai pochissimi giorni dal Natale allora, vogliamo raccontarvi la storia di uno dei brand protagonisti di queste festività: la Bauli. Le vicende che portarono alla fondazione di quest’azienda di fama mondiale hanno visto avvenimenti travagliati, ma anche fortunati, che incrociano anche momenti importanti della storia dell’Italia.
Il suo fondatore, infatti, Ruggero Bauli, dopo esser sopravvissuto alla rotta di Caporetto nel 1917, dovette affrontare molte altre sfide prima di diventare il re dei pandori che conosciamo noi oggi.
Finita la guerra, dopo una breve esperienza come pasticcere, maturata in un laboratorio di Verona, decide di aprire, grazie al premio di smobilitazione e a un prestito familiare, un proprio laboratorio di pasticceria che però non riesce a far fruttare più di tanto. Ecco che allora – come tanti altri Italiani dell’epoca – si imbarca sul Principessa Mafalda, transatlantico a fine “carriera”, che avrebbe percorso la sua ultima tratta.
Ruggero vuole tentare la fortuna in Brasile, come pasticcere s’intende, e si porta dietro le sue macchine da lavoro, purtroppo per lui non assicurate.
Il transatlantico infatti a solo 300 miglia da Rio de Janeiro, affonda a causa di un danno all’elica. Si conta che le vittime siano state più di 300. Siamo nel 1927, in Italia i giornali del regime sminuiscono la notizia per non rovinare la festa nazionale che ci sarebbe stata dopo pochi giorni: il 5° anniversario della Marcia su Roma.
A Rio, senza i suoi “attrezzi” del mestiere, Ruggero trova lavoro come autista di taxi e di lì a poco si trasferisce a Buenos Aires dove riprende a fare il pasticcere.
Nel 1937 torna a Verona per sposarsi e per aprire un laboratorio nella sua città natale, con i soldi che aveva guadagnato in Argentina. Da lì, dopo tante avventure, inizia l’ascesa della grande produzione del pandoro più famoso in Italia e nel mondo.
Oggi la Bauli detiene uno dei primati a livello di gastronomia dolce italiana. Questo anche grazie ad un’assidua campagna di promozione svolta negli anni che ha fatto conoscere la Bauli alle famiglie italiane e ai bambini, figure che l’azienda propone spesso nei suoi spot come simbolo di affetto, dolcezza e genuinità.
Coerentemente con quest’idea infatti, il brand utilizza colori tenui e rassicuranti sui toni del rosa e del violetto, sfumature che invadono tutti i canali e gli strumenti di promozione: dai social media agli spot in tv, dal sito internet al packaging dei prodotti.
Anche la pubblicità del 2015 è caratterizzata da quei valori che l’azienda Bauli ha sempre riconosciuto come portanti: la famiglia e la genuinità della cose “fatte con il cuore”, slogan e payoff della campagna di comunicazione.
Per chi di voi non l’avesse visto, qui lo spot Bauli 2015.
Buona Visione e Buona Natale a tutti!
Approfondimento:
http://food24.ilsole24ore.com/2014/05/scampato-al-naufragio-taxista-brasile-la-vita-emozionante-di-ruggero-fondatore-della-bauli/
https://www.youtube.com/watch?v=Uucs3Aelpxg