0521 282278
info@cabiria.net

Olivo Barbieri. 1978-2014

olivio barbieri

Realizzò la sua prima ricerca fotografica in una fabbrica abbandonata di pinball machines, ritraendo le superfici in legno e vetro frantumato dei vecchi flippers: non solo icone cristallizzate dell’immaginario americano nel dopoguerra, divenute specchio della rovina di quella stessa cultura ridotta a frantumi come i suoi miti più cari ma, in senso più ampio, la questione simbolica di come le icone possano sovrapporsi alla realtà.
Erano gli anni 70’ del secolo scorso e Olivo Barbieri produceva la prima di una lunga serie di scatti che lo porterà a divenire uno dei massimi esponenti della fotografia contemporanea, con la quale racconterà non solo il paesaggio italiano, le terre di provincia e le loro periferie ma anche la globalizzazione dell’Estremo Oriente e le città del mondo osservate dall’alto.
L’indagine dello spazio urbano è la cornice entro la quale prende forma la ricerca di Olivo Barbieri, tesa a osservare come può modificarsi il concetto di percezione, ossia la capacità di cogliere e interpretare la realtà, da parte di chi la osserva. Olivo Barbieri compone una narrazione per immagini fotografiche che, a uno sguardo attento, aprono a nuove, sorprendenti interpretazioni: perché l’intento di Barbieri non è la riproduzione fedele o la spettacolarizzazione estrema ma tradurre in un racconto visivo quella che è la sua esperienza percettiva del mondo.
Ecco allora che prendono vita ritratti di città dai colori impossibili e quasi immateriali, risultato di lunghissime esposizioni della pellicola alla luce artificiale e così colme di una propria storia personale che, come disse lo stesso Barbieri, “C’è più tempo dentro una di queste fotografie del tempo che serve per guardarla”.
Ricchi di fascino e sorpresa anche gli scatti delle città di tutto il mondo, da Roma a Shangai, da Las Vegas a Siviglia, passando per Torino e molte altre, tutte sorvolate a bassa quota sopra un elicottero. Usando la tecnica della “messa a fuoco selettiva” (dove, lasciando sfocata gran parte della scena, se ne rendono evidenti solo alcuni elementi), Barbieri sperimenta un meccanismo visivo con il quale inaugura un nuovo modo di percepire la città, più simile a un modellino in scala che non alla riproduzione fotografica di un contesto reale.
Questa tecnica diventerà uno dei tratti distintivi del lavoro di Barbieri entrando a far parte, di diritto, nel linguaggio fotografico contemporaneo. La fotografia di Barbieri si pone così come sottile linea di mezzo tra una fotografia documentaristica e l’utilizzo di un linguaggio non puramente descrittivo ma intento a sottolineare aspetti nascosti o ambigui del reale: sempre in bilico tra il certo e l’incerto, tra il sapere e l’ovvio.
Se volete, potrete abbandonarvi allo stupore visitando, al MAXXI di Roma fino a ottobre 2015, la retrospettiva che inquadra i diversi temi attorno cui Olivo Barbieri ha sviluppato il proprio lavoro artistico, dalla fine degli anni Settanta a oggi.
Per chi vuole osservare la realtà con l’occhio diverso di un immaginifico artista contemporaneo.
 

Contattaci

orari
lunedì
9:00 – 17:00
martedì
9:00 – 17:00
mercoledì
9:00 – 17:00
giovedì
9:00 – 17:00
venerdì
9:00 – 17:00