La post produzione è l’ultima fase di elaborazione di un’immagine fotografica, è quel momento – per così dire intimo – in cui il fotografo decide quale strada far percorrere alla sua foto attraverso la definizione delle luci, della vividezza e del contrasto.
È un processo decisionale che serve per focalizzare l’attenzione dell’utente su questo o quell’elemento, per far esprimere all’immagine in modo più deciso la sostanza del suo messaggio comunicativo.
Post produrre una foto infatti non significa solo correggere difetti, spostare oggetti, applicare effetti artistici, ma ha lo scopo di mettere in evidenza la vera natura della foto, coglierne l’anima e trasferirla allo spettatore. Nel caso, per esempio, di un servizio fotografico commissionato da un’azienda, in questa fase si sceglierà quale tipo di interpretazione dare al prodotto, il tone of voice della comunicazione e si troverà un linguaggio che permetterà di entrare in empatia con il target di riferimento.
Se il mondo contemporaneo riconosce alle immagini un peso culturale mai avuto prima nella storia, i progressi tecnologici del digitale e la Rete le hanno rese definitivamente un mezzo di comunicazione democratico: le immagini riempiono ogni momento della vita quotidiana di ciascuno (pensiamo solo all’uso che se ne fa sui Social Media, primo fra tutti Instagram). Per questo è utile saper utilizzare gli strumenti che permettono di farne un efficace veicolo di comunicazione.
La post produzione delle foto in due semplici click.
Se allora spostiamo il discorso a un livello “artigianale”, pur riconoscendo che la post produzione è una strada difficile, che necessita di tanto impegno, ci sentiamo anche di affermare che è difficile sì, ma non impossibile! A portata di smartphone ci sono numerosi programmi e app che rendono il lavoro molto più semplice e veloce.
Ecco di seguito una serie di programmi che faciliteranno la vostra vita “post produttiva” :
Lightroom: è il re dell’elaborazione fotografica. Con pochi click l’utente può intervenire direttamente su nitidezza, rumore, vividezza, luci, contrasto, colori , ed esposizione, sia sull’intera foto che su determinate parti, andando a esaltare elementi specifici.
Vsco Cam: è una delle app più usate nell’ambito della fotografia, permette di realizzare foto regolando manualmente diversi parametri, applicare numerosi filtri e correzioni in post produzione. Vsco Cam può essere usato anche come una variante di Instagram, in quanto dà la possibilità di postare le proprie foto all’interno di una community.
Pixlr: è l’app perfetta per la creazione di collage, infatti è possibile sovrapporre, mescolare, unire foto e ottenere risultati unici. Le immagini, inoltre, possono essere ulteriormente personalizzate grazie a una vasta gamma di filtri e stili. Un editor fotografico che, grazie alle sue funzioni, permette di bilanciare, correggere, ottimizzare i colori e intervenire per rimuovere le imperfezioni.
Enlight: definibile come il Photoshop tascabile, è un’app dalle innumerevoli possibilità creative. Unisce i principali comandi del noto programma di grafica con funzioni creative e artistiche che garantiscono un risultato di grande impatto visivo. Inoltre, grazie ai suoi mini video tutorial che seguono l’utente passo dopo passo, l’applicazione è di facile comprensione anche per i meno esperti.
Prisma: diventata molto famosa nel corso del 2016, questa è l’app artistica per eccellenza. Ideata in Russia, in breve tempo è arrivata al successo grazie a un’idea tanto semplice quanto geniale: ogni foto può diventare un quadro, una piccola opera d’arte. In soli due click l’utente può decidere se far assumere alle proprie foto i tratti delle opere di Picasso, l’astrattismo di Kandisky, le cromie di Van Gogh o il surrealismo di Chagall.
Queste sono solo alcune delle numerose app disponibili. Se con l’era digitale, la fotografia e la post produzione sono diventate attività alla portata di tutti, non per questo si deve rinunciare alla qualità, che va anche nel senso di una comunicazione chiara e positiva. La post produzione è insomma una fase da non sottovalutare, perché capace di attribuire alla foto uno specifico significato e un preciso messaggio.