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Pejac: murales come versi

comunicazione minimalista Street art pejac

Comunicazione minimalista e poesia nella street art di Pejac.
Una formazione artistica di stampo ortodosso, in linea con i canoni generali che richiede un’educazione regolare e volta al maggior arricchimento possibile; poi, però, giù tanta zavorra accumulata durante gli anni di studio e spazio all’essenzialità, a uno stile visivamente rarefatto, ma denso di poesia e di suggestioni filosofiche in quanto a contenuti realmente comunicati; e, nello stesso tempo, via dai contesti convenzionali come le gallerie, per scoprire gli spazi urbani e guadagnare così orizzonti nuovi, ma soprattutto inconsueti per uno che proviene da percorsi creativi tradizionali: questo, in sintesi, il cammino dello streeter Pejac, a conferma della tesi che spesso da una consapevole opera di “sottrazione” si riesce a trovare quella cifra in cui le influenze si evolvono finalmente in originalità, magari proprio mentre si sta cercando la “cornice” scenica più appropriata per divulgare le personali attitudini espressive.
Nato a Santander (Spagna) nel 1977, Silvestre Santiago Pejac, dopo essersi diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Brera, a Milano, ha cominciato a rivelarsi su carta e su tela, guadagnando ribalta in allestimenti pubblici e privati; quando la sua carriera sembrava aver trovato aderenza sui circuiti classici, ecco che, grazie all’indiscussa sensibilità figurativa e ancor più alla vivace coscienza socio-culturale di cui era dotato, riesce a percepire il richiamo prepotente della strada con tutto l’immenso patrimonio di opportunità e prospettive che essa era in grado di offrirgli.
Per imporsi nel panorama della street art mondiale, Pejac ha preferito puntare su pennelli sottili e vernice piuttosto che sul “prevedibile” spray; inoltre, i suoi murales delineano quasi sempre soggetti in cui il colore è comunque marginale, mentre, con ostinata e “compiaciuta” frequenza, sagome nere si profilano sul fondo chiaro di turno, un po’ come si materializzano quelle di Banksy, a cui sovente il pittore iberico in esame viene paragonato.
Tecnica particolare con strumenti alternativi rispetto a quanto emerge, invece, nella produzione della gran parte dei colleghi, ma è solo il punto di partenza da cui prende le mosse un’interpretazione fuori dagli schemi: l’approccio controcorrente di Pejac all’arte di strada si concretizza, infatti, nella sua capacità di celare un pensiero, un concetto, una provocazione dietro personaggi anonimi e sfuggenti come ombre, ma carichi di verità nascoste per coloro che sanno spingersi oltre immagini apparentemente innocenti o fini a se stesse, seppur assolutamente singolari nei tratti con cui prendono forma.
Le esposizioni di quadri per iniziare a ritagliarsi notorietà, le facciate degli edifici più         ignorati di alcune metropoli (Parigi, Londra, Mosca, Istanbul) per conquistare quei palcoscenici all’aperto che potessero conferire risonanza a tutto un mondo interiore: a Pejac pareva non mancare nulla, perché quanto già seminato gli aveva reso allori di autentica unicità. A questo punto, invece, l’artista spagnolo dona vita a una straordinaria intuizione: disegna silhouettes sulle finestre della sua casa di Valencia, poi le fotografa in modo che esse appaiano proiettate all’esterno, realizzando, in pratica, un compendio delle distinte esperienze precedenti.
In ogni modo, nell’intera produzione di Pejac, al di là di luoghi e situazioni in cui ha conosciuto il suo habitat e oltre il pregio con cui si è manifestata, tra comunicazione minimalista e lirismo, vale la sostanza di una missione intrapresa a beneficio dell’individuo moderno, costantemente alla deriva nell’oceano della quotidianità: fornirgli un approdo, una dimensione parallela nella quale potersi adagiare, prima che egli riprenda il largo e abbia finalmente una rotta.
Per approfondire:
http://www.lastampa.it/2014/12/16/cultura/arte/la-street-art-minimalista-di-pejac-lYD4Wrv7c47FAdnXt9kAQO/pagina.html
http://piacilo.it/2014/11/l039arte-urbana-poetica-e-riflessiva-dello-spagnolo-pejac/
http://artenews.it/lineare-semplice-street-art-pejac/

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