Sta diventando l’incubo dei social media manager e dei brand, notti insonni per cercare una soluzione, brainstorming e riunioni per capire come risolvere il problema. E se avete una pagina aziendale ve ne sarete accorti anche voi: la reach organica di Facebook ha subito un grande calo.
Procediamo con ordine. Prima di tutto chiariamo cosa si intende con il termine “reach organica”: è il numero di persone che entra in contatto con i vostri contenuti, senza che abbiate speso nulla. Da un paio di mesi a questa parte, infatti, la copertura organica di Facebook è a dir poco crollata e – conseguentemente – sta diventando sempre più difficile mostrare i propri post. Andiamo a scoprire insieme cause, effetti e possibili soluzioni.
Tutta colpa di un algoritmo
In realtà lo spinoso problema della reach organica è cominciato nel 2012, quando Facebook ha iniziato a ridurre il numero di follower di una pagina che ne visualizzavano i contenuti. E, se all’inizio si trattava di una riduzione del 16%, con l’ultimo aggiornamento dell’algoritmo i post raggiungono appena il 2% della propria fanbase. Sì, avete capito bene: il post che avete appena pubblicato sarà visualizzato, indicativamente, solo dal 2% dei vostri follower.
Perché Zuckerberg ha deciso di penalizzare la reach organica? Facebook sta vivendo un momento di “saturazione“: oggi si condividono tantissimi contenuti, più di quanti Facebook riesca realmente a mostrare. In questo contesto conquistare uno spazio sulle bacheche altrui sta diventando un lusso. Per ovviare a questo problema, Facebook ha stabilito una lista di contenuti prioritari… Ed è così che entra in gioco l’algoritmo. Facebook analizza costantemente il nostro comportamento sul social: i mi piace che mettiamo, i rapporti che instauriamo con altri utenti, le pagine che seguiamo. In base a queste attività pregresse, stabilisce quali contenuti sono più interessanti per noi. Generalmente vengono prediletti i contenuti di amici e familiari e penalizzati i contenuti dei brand.
Doppio news feed, doppi contenuti
Facebook è una macchina in continua evoluzione. Notizia recente è quella che vede protagonisti sei paesi: in Bolivia, Guatemala, Cambogia, Slovacchia, Serbia e Sri Lanka, il social sta sperimentando un doppio news feed. Un domani potremmo avere due spazi: uno dedicato alle persone, in modo da restare in contatto con amici e familiari, e uno dedicato ai post delle pagine. L’obiettivo – come afferma Adam Mosseri, responsabile News Feed di Facebook – è “capire se le persone preferiscono avere luoghi separati per i contenuti personali e pubblici “. Questa implementazione è ancora in fase test (e per il momento è circoscritta ai paesi sopra elencati), ma se dovesse diventare norma comune, le pagine aziendali potrebbero essere ulteriormente penalizzate.
Come combattere il calo della copertura organica di Facebook
A questo punto vi starete domandando se ha ancora senso pubblicare post organici sulla propria pagina. Noi rispondiamo di sì: nonostante il crollo della reach organica, la pubblicazione dei post è un ottimo mezzo per mostrate servizi e prodotti e per dare alla pagina un aspetto dinamico e “vivo”. Ma, come abbiamo visto, non basta più.
La soluzione definitiva sta nell’advertising, perché – ricordatevi – Facebook è un mezzo a pagamento. L’adv sta diventano la strategia più efficace per ottenere risultati, è l’unico mezzo che garantisce conversioni, visualizzazioni ed engagement. Occorre, quindi, creare una social strategy che presupponga la creazione di campagne adv mirate e profilate e un budget da investire. Attività non semplice, che prevede competenze di grafica, di copywriting, di content e social media marketing; sempre meglio richiedere il parere di esperti del settore, per evitare di cadere nell’home made e spendere denaro inutilmente.
Facebook è in declino?
Se vi sentite frustrati e demoralizzati e state pensando di abbandonare Facebook, fermatevi subito! È vero che la reach organica è in calo, che questa evoluzione comporterà un approccio diverso, ma è anche vero che i social media sono più diffusi che mai e rinunciarvi vorrebbe dire ignorare 3 miliardi di utenti in tutto il mondo.
I social media hanno ancora un asso nella manica: sono in grado di influenzare il nostro comportamento d’acquisto. Pensiamoci un attimo: un utente condivide sulla sua pagina (o su quella di un brand) il suo acquisto e questo avrà il grande potere di influenzare, a sua volta, le decisioni di altri consumatori. Come riportato in questo articolo, nel 2016 il 45% degli intervistati ha dichiarato di aver comprato prodotti o servizi perché influenzati dai feedback online.
Quindi, Facebook è in declino? No, piuttosto è in corso un’evoluzione, un cambiamento di rotta al quale dobbiamo adeguarci. E dotarci di armi giuste per sopravvivere.
Repetita iuvant
Riassumendo: Facebook sta cambiando, la reach organica sta calando drammaticamente e ciò presuppone una revisione delle social strategy. Continuate a pubblicare post organici per rendere dinamica e aggiornata la pagina e, azione necessaria, predisponete delle campagne di Facebook advertising.
Se avete bisogno di una consulenza ci siamo sempre noi: scrivetici una mail a info@cabiria.net o chiamateci al 0521282278.