La salute "dentro"

Ahmed, Giuseppe, Mario, Youssef, Antonio e Cristian. Sono solo alcune delle testimonianze raccolte nei due opuscoli, Il genitore detenuto e La salute ‘dentro’ creati da Cabiria per il progetto realizzato dalla Unità Operativa Salute negli Istituti Penitenziari, Servizio della Azienda USL di Parma, che eroga assistenza sanitaria alla popolazione detenuta negli Istituti Penitenziari di Parma, grazie al finanziamento della Fondazione Cariparma e con la collaborazione degli Istituti Penitenziari.
Con una grafica intuitiva ma forte nella sua semplicità, gli opuscoli raccontano le storie di uomini in carcere: persone detenute che devono imparare, o continuare, a prendersi cura della propria salute, per prevenire malattie e infezioni, per non lasciarsi andare, per mantenere la forza di guardare avanti; padri che condividono la difficoltà di vivere la loro genitorialità in carcere, la paura di non riuscire ad essere un punto di riferimento per i propri figli che crescono senza di loro.
Sono storie di uomini che ci dicono della possibilità di vivere una quotidianità “dietro le sbarre” che, attraverso un cambiamento che nasca da se stessi, possa trasformare l’esperienza negativa della detenzione in un punto di partenza per il riscatto della persona.
Sono le storie di uomini che stanno vivendo la detenzione da diversi anni e si rivolgono ad altri detenuti, cui sono destinati gli opuscoli: a chi arriva in carcere per la prima volta, ad altri padri.
La parte grafica rende al meglio quest’idea: la progettazione dell’opuscolo si sviluppa in orizzontale, esaltando così la fruibilità di tematiche attuali e incentivando l’accessibilità ai contenuti anche grazie alla realizzazione degli opuscoli attraverso stampa digitale. Sono però le scelte di un font accessibile a tutti, di vignette esplicative immediate e la creazione di figure stilizzate e divertenti rese attraverso un moderno e non casuale accostamento di colori decisi, ad evidenziare l’uguaglianza tra i detenuti, pur riuscendo a valorizzare le peculiarità che li differenziano culturalmente. Gli opuscoli, realizzati anche in inglese, francese, arabo, rumeno e albanese, raccolgono consigli e testimonianze come spunto di condivisione, integrazione e partecipazione. Per far sì che la paura, il senso di colpa e di inadeguatezza lascino il posto a storie comuni di speranza, dalle quali emerge la voglia di mettersi in gioco e di sentirsi integrati in una società civile.
Temi vicini a Cabiria che, da sempre, crede e investe nel potenziale di queste iniziative.
 
 
 

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