Abbiamo parlato in un articolo precedente pubblicato sul nostro Blog del rischio di ricorrere al fai da te per costruire il proprio sito web. Questo vale soprattutto se il sito è quello di un’azienda o di un’attività professionale: raggiungere il pubblico che è nel proprio target, veicolare efficacemente il messaggio che si vuole comunicare, raggiungere degli obiettivi – che siano di vendita, di notorietà, di acquisizione della clientela – richiede saperi e conoscenze specifiche. Anche tecniche: occorre riflettere nella forma e nella struttura del sito i percorsi che vogliamo siano compiuti in modo semplice e intuitivo dai navigatori, affinché vadano loro incontro i nostri contenuti e passi il nostro messaggio.
Per questo abbiamo paragonato l’architettura del sito a una rete ferroviaria. E se in fondo –dal punto di vista del messaggio – è sempre la classica questione delle cinque W inglesi (chi, cosa, quando, dove, perché…), in questa nostra ipotetica linea ferroviaria ci sono alcuni snodi imprescindibili.
L’home page prima di tutto, cui deve essere dedicata particolare attenzione, cruciale perché da lì tutto parte e lì tutto torna. È l’ingresso: chi proseguirebbe oltre una hall disordinata e confusa, da cui non si comprende dove dirigersi e verso cosa? E l’utente in pochi secondi decide se vale la pena o no proseguire…
Poi la pagina chi siamo, importante davvero perché rappresenta il proprietario del sito, e proprio per questo anche difficile da realizzare, con il rischio di scadere nell’ovvio e nel trito ritrito, annoiando mortalmente il navigatore, se non la si scrive in modo efficace come ci spiega questo interessante articolo. Quindi l’imprescindibile contatti, e dove siamo, pagina molto spesso necessaria, salvo casi particolari.
Il resto è variabile, nella quantità a seconda dei contenuti da inserire, e quindi anche nelle modalità, per quanto occorra insomma scendere in profondità. Un’home page efficace infatti si strutturerà con uno o due menù, ben focalizzati semanticamente, in cui siano individuati i nuclei concettuali principali inseriti in ordine di progressiva rilevanza secondo quello che immaginiamo il nostro “lettore” voglia sapere per prima cosa.
Ogni voce di menù ci porterà poi in profondità verso contenuti più specifici, in abisso, in modo che l’utente possa scegliere quanto progredire nel dettaglio. Per questo nomi di menù chiari e perspicui sono un elemento essenziale. Così come la corretta separazione di aree semantiche eterogenee che dovessero convivere nel medesimo sito o la messa in rilievo di elementi su cui si voglia portare l’attenzione del navigatore che – si sa – si muove online con impazienza, alla ricerca di una veloce e gradevole soddisfazione del suo bisogno di informazione.
Questa tipo di struttura, fatta di pagine di approfondimento successive (ed eventualmente implementabili nel corso del tempo, mano a mano che le esigenze comunicative crescono e si specificano) è molto utile anche in ottica SEO, ovvero per rendere il sito appetibile ai motori di ricerca. Permette infatti di arricchirlo di contenuti e rafforzare con molteplici variazioni e dettagli le aree semantiche che permetteranno al motore di ricerca di capire chi siamo, di incasellarci insomma correttamente, aumentando le nostre possibilità di essere trovati e letti dal pubblico giusto.
Per fare tutto questo sono molti appunto gli strumenti tecnici di cui dotare l’architettura del sito – con un occhio attento all’usabilità e alla responsività sui dispositivi mobili: menù di varia tipologia (a fisarmonica, a briciole di pane, ad esempio), sidebar, widget, elementi in evidenza, link al posto giusto. E poi pagine, categorie e articoli, per limitarci appunto agli elementi strutturali, cui verranno in soccorso poi quelli grafici ed estetici e testi di sapiente mirata scrittura.
Vedremo nei prossimi articoli dedicati alla creazione dei siti web tutti questi aspetti specifici che concorrono a rendere efficace il nostro sito e piacevole la user experience.