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Instant Article & AMP. Quando la velocità diventa un obiettivo.

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La rivoluzione tecnologica ha accorciato i tempi e reso molto più veloce la fruizone dei contenuti. Il termine “velocità” è la chiave: abituati come siamo ad avere “tutto e subito” non sappiamo più aspettare, abbandoniamo pagine o siti web che non si caricano velocemente, scrolliamo rapidamente gli articoli per arrivare al “punto”. Queste nostre abitudini sono ben note a Facebook e a Google, che hanno deciso di investire sulla velocità attraverso gli Instant Article e le AMP – Accelerated Mobile Pages. Come riconoscere Instant Article e Amp? Sono i contenuti che presentano il simbolo del fulmine sul post o accanto al link.

Quando Facebook cambia le regole dell’editoria

Facebook ha indubbiamente rivoluzionato le nostre vite, il nostro modo di parlare e di comportarci. E, da un anno a questa parte, il social di Zuckerberg si è inserito anche nel mondo dell’editoria. Come? Con gli Instant Article.

Gli Instant Article sono contenuti editoriali ottimizzati per la visualizzazione da mobile, inseriti direttamente all’interno di Facebook: per leggere un articolo l’utente non dovrà più attendere gli 8 secondi in media necessari per il caricamento, ma verrà immediatamente reindirizzato al contenuto richiesto. Una fruizione molto più veloce, fluida, piacevole… quasi istantenea!

Gli Instant Article e la Pubblicità

La novità più rilevante degli Instant Article risiede nella possibilità, da parte degli editori, di inserire spazi pubblicitari all’interno dei loro articoli e di venderli tramite il canale Audience Network di Facebook. In poche parole, attraverso gli Instant Article, gli editori potranno guadagnare direttamente grazie a Facebook. Con questa nuova funzione, Facebook passa da semplice social media a distributore di contenuti e concessionaria pubblicitaria.

Più veloci di Flash: le AMP

Anche se potrebbe sembrare un paradosso, più veloce diventa la connessione e più le pagine web diventano lente a caricarsi. Questo accade perchè foto, video, pop up, gif appesantiscono – e di molto – la rete. Per risolvere questo spinoso problema, Google, in collaborazione con 30 editori di tutto il mondo (tra cui The New York Times, The Guardina, El Pais, La Stampa e il Corriere della Sera), ha lanciato il progetto Amp, Accelerated Mobile Pages. L’obiettivo di Google & Company è quello di costruire un futuro sostenibile per l’editoria e per l’informazione digitale: spogliare le pagine web degli elementi superflui per garantire all’utente una “lettura” di alto livello, che coniughi contenuti multimediali e testi. Dal lato tecnico le Amp si caricano in media 4 volte più velocemente di quelle tradizionali e utilizzano fino a 10 volte meno dati. Le Amp – abbattendo i tempi di attesa – diminuiscono anche la frequenza di rimbalzo e garantiscono, così, una maggiore interazione tra utente e sito web.

Perché questa corsa alla velocità?

Riprendendo il tema iniziale, la velocità è la protagonista indiscussa del nostro secolo. In ottica web e social media, ogni volta che un contenuto ci mette tempo per raggiungere un lettore, questo lettore è perso e molto probabilmente lo sarà “per sempre”. Ecco che velocità sulla Rete diventa sinonimo di qualità e visibilità, ed ecco dunque perché siamo tutti “condannati” a… metterci di corsa!

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