Ormai lo sappiamo. È, questa, l’epoca del web e dei siti internet dove avere numerosi profili è accettato come un fatto normale o addirittura necessario per poter svolgere un sempre maggior numero di operazioni in velocità e senza fatica alcuna.
Che si voglia avere accesso al conto bancario, alla casella di posta elettronica piuttosto che ai social network, o si intenda effettuare un acquisto in un negozio on line occorre avere un account. Ed è altresì importante che ognuno di questi profili sui siti web sia protetto da una password difficile da violare.
Questo vorrebbe dire l’obbligo a memorizzare decine di password diverse sebbene non accada proprio questo. Molti utenti, troppi, si fiaccano e optano per la soluzione più semplice: un’unica password per tutti i sistemi. Non solo: la protezione dei propri dati personali è affidata a password estremamente semplici e banali da ricordare, tutto a discapito della propria sicurezza “virtuale”.
Eppure è oramai divenuto un monito temuto, tanto da leggerlo in continuazione o essere spesso ricordato, come sia necessario scegliere una password sicura e, soprattutto, cambiarla con regolarità. Quanti, davvero, lo fanno? Non molti, stando a quanto afferma SplashData, azienda statunitense specializzata in software di gestione di password. Sulla base dell’analisi di dati che contenevano oltre 3,3 milioni parole chiave sottratte e poi rese pubbliche, l’agenzia ha stilato, come ogni anno, l’elenco delle 25 password più popolari usate nel 2014 per l’accesso degli utenti ai vari account sui siti internet.
Come negli anni passati le semplici combinazioni numeriche rimangono le preferite dagli utenti, occupando 9 delle prime 25 posizioni. La password più usata si conferma “123456”, con, al 2° posto, “password” e al 3° “12345” che ha scalzato “qwerty” (ora al 5° posto dopo “12345678”). Molto popolari restano pure gli sport, quali “baseball” (al numero 8) e “football” (al numero 10). Sono stati scomodati anche i supereroi con l’ingresso, nella lista, di “superman” (21° posto) e “batman” (“solo” al 24°). “iloveyou” esce a malincuore dalla classifica.
Anche se i dati arrivano perlopiù dall’area di lingua inglese, in Italia le password sono probabilmente molto simili. È negativo il fatto che le password più usate nel 2014 siano, per la maggior parte, le stesse sfruttate negli anni precedenti mentre sembra che, nonostante questo, sempre più utenti stiano evitando di usarle.
E gli esperti cosa consigliano? Una semplice ma ingegnosa soluzione: pensare a una frase facile da ricordare usando poi l’inizio di ogni parola, e mantenendo intatta la punteggiatura. Un esempio: «Ciao! Sono Alessandro e ho 38 anni. Conosci Cabiria?» La password sarà: “C!SAeh38a.CC?”